L’Italia non ha saputo apprezzare l’abito verde speranza indossato dalla Santanché alla prima della Scala, perché bigotta e conformista. Questo sarebbe, secondo la deputata, il motivo portante dell’ondata delle numerose critiche, con tanto di meme, gif e fotomontaggi, apparse sul web subito dopo la sua comparsa a Milano. Lo ha dichiarato proprio lei durante il programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora, condotto da Geppi Gucciari e Giorgio Lauro.

“Tutti parlano del mio look alla Scala? Pensate come è messo il paese, il mio abbigliamento non è stato aggressivo, anzi è stato quasi Ottocentesco: una gonna larghissima verde, una camicia bianca da uomo e un papillon, ero assolutamente normale. È il paese ad esser bigotto e conformista, devi vestirti solo di nero e con le pailletes”, queste le parole della deputata FI, che puntava a distinguersi dalle sue colleghe, impartendo una lezione di stile che ha preso però una pessima piega.

Non solo. La Santanché ha anche svelato il prezzo dell’abito incriminato, creazione di Diego Dossola, uno giovane stilista italiano, suo amico. “Tutti hanno investiti in stilisti stranieri, costosi e omologati, io no” ha detto. 300 euro per l’abito verde, riuscito però a concentrare su di sé l’intera attenzione mediatica della serata.