Negli ultimi giorni è scoppiata una vera e propria guerra tra i social, combattuta a suon di hashtag, tra Domenico Dolce e Stefano Gabbana ed Elton John, a causa di un’intervista rilasciata dagli stilisti su Panorama in cui hanno espresso il loro dissenso sui nati tramite madre surrogata.

Dopo l’accaduto, che ha visto la partecipazione di altri personaggi dello spettacolo e gente comune schierarsi contro gli stilisti tramite l’hashtag #BoycottDolceGabbana, un’amara e brusca decisione è stata presa da Giuliano Federico che, non d’accordo con le opinioni di Dolce&Gabbana riguardo il tema della famiglia, ha rassegnato le dimissioni da direttore responsabile di Swide.com, il magazine pubblicato dalla stessa casa di moda.
Tramite un post sul suo profilo Facebook, Federico ha ammesso che le opinioni dei due stilisti “sono totalmente incompatibili con la mia coscienza di essere umano del mondo contemporaneo e incoerenti rispetto al mio impegno di cittadino che partecipa al dibattito politico”.

“Cari amici di Facebook,
vi scrivo per informarvi che oggi ho rassegnato le mie dimissioni da direttore responsabile di Swide.com, il magazine pubblicato da Dolce&Gabbana. E’ stata una decisione difficile, ma serena. In questi anni insieme alla redazione e ai tantissimi collaboratori di tutto il mondo, abbiamo raccontato in lingua inglese l’Italia e gli Italiani di ieri e di oggi, cercando di seguire il filo rosso della straordinaria capacità che Stefano e Domenico hanno di rendere pop l’immenso patrimonio culturale del nostro paese. Credo che gli stilisti debbano fare gli stilisti e parlare con i vestiti. E credo che sia doveroso riconoscere a Stefano e Domenico l’ambiziosa e visionaria volontà di rendere il proprio marchio e le proprie creazioni di moda portatori di valori. Tuttavia, le recenti opinioni legittimamente espressa da Gabbana e Dolce nell’intervista al settimanale Panorama in merito a cosa sia una famiglia e quali siano le modalità con cui le persone possano legittimamente formare famiglia, dunque due valori che toccano il dibattito pubblico italiano, e non solo, sono totalmente incompatibili con la mia coscienza di essere umano del mondo contemporaneo e incoerenti rispetto al mio impegno di cittadino che partecipa al dibattito politico.
Per questo mi sono dimesso dalla carica di direttore responsabile di Swide.com. E’ ora che le persone di pensiero, come io ritengo di essere, facciano piccoli gesti come questo.
Sono orgoglioso di essere italiano, delle nostre tradizioni e del nostro passato, ma credo che l’Italia possa guardare a un futuro più moderno e egualitario per i suoi cittadini e i suoi figli. Tutti i figli”.

In un mondo in cui fino a qualche settimana fa si predicava tolleranza e libertà di pensiero con l’hashtag #JesuisCharlie, oggi invece ci si schiera, nuovamente, l’uno contro l’altro per opinioni e idee diverse. Non c’è torto o ragione, giusto o cattivo, ci sono solo degli uomini-adulti e vaccinati- che si boicottano a vicenda per inconciliabilità di idee, dimenticandosi della libertà di pensiero di cui tanto hanno parlato nei giorni scorsi.